Usale come avatar, foto profilo sui social, sfondo per il cellulare, stampale o condividile per mostrare la tua passione per la tua squadra di calcio. L’idea era di usare l’arma con azionamento idraulico montata sulle ali dell’aereo ma fu adattata anche per essere operata su bombardieri e aerei da ricognizione. Si tratta di apparire ..non di essere. Invece molti di noi speravano di essere «raffermati», a casa avevamo solo fame. Peccato per Prandelli., per lui solo tante critiche. Si usava, quando possibile, solo la carta ritagliata dai giornali che si attaccava con un chiodo al muro. Non esisteva la carta igienica. Erano gli albori di quegli anni ’80 che portavano alla ribalta insieme a lui la generazione dei Moretti e dei Benigni, ma fu proprio col toscanaccio Roberto che Troisi trovò un’empatia istintiva, festeggiata dal pubblico col clamoroso successo di «Non ci resta che piangere» (1984) in cui il suo surreale «grammelot» faceva da efficace contrappunto alla paradossale cornice storica di un esilarante viaggio nel tempo fino alla Firenze medicea.
Col gruppo «I Saraceni» e poi con gli inossidabili amici de «La Smorfia» (Lello Arena ed Enzo Decaro) uscì presto dai confini vernacolari del successo paesano per portare la sua lingua (un napoletano vivacissimo e torrenziale, sincopato e colorito, «l’unica lingua che so parlare, a dire il vero») sulle reti televisive nazionali e poi al cinema. Peccato, però, che nessuno si sia ricordato che almeno uno di quei volti, quello del maestro Claudio Abbado, il celebre direttore d’orchestra appena promosso dal capo dello Stato a Palazzo Madama, giusto qualche anno fa sulle stesse colonne di Repubblica fosse stato annoverato, e nell’Italia peggiore, moralmente parlando: quella dei vip furbetti che per eludere il fisco fissano la residenza all’estero, e che per questo, beccati dall’Agenzia delle entrate, finiscono poi con l’essere multati. Una vista unica, a 360° sul lago, sulle Alpi e l’intera pianura padana. Nella bacheca di Troisi i premi (dai David ai Nastri d’argento) non mancavano ma proprio il successo planetario de «Il Postino» dice quanta strada avesse ancora davanti il ragazzo di San Giorgio a Cremano. Ieri Kakà, 35 anni suonati, ha scelto di chiudere la carriera che ha conosciuto le sue cadenze più spettacolari dalle parti di San Siro, in rossonero, e in giro per l’ Europa.
Alla vigilia del «Postino», Troisi era tornato in America dal chirurgo (De Beckey) che già una volta l’aveva operato in gran segreto al cuore agli inizi della carriera. Massimo Troisi decise di far onore al suo nome e di combattere contro un destino difficile, acuito fin dalla giovinezza da dolorose febbre reumatiche che produssero lo scompenso cardiaco alla valvola mitralica che gli sarebbe stato fatale ad appena 41 anni. Ricordo di un poeta: Massimo Troisi. Fondata dai Greci intorno al 689-688 a.C. con il nome di Γέλα, è stata tra le poleis siceliote più importanti e raggiunse il massimo sviluppo nel V secolo a.C. sotto il tiranno Ippocrate, che la ricoprì di edifici sacri e la rese la maggiore città-stato siceliota. Il 4 giugno di vent’anni fa, appena 12 ore dopo la fine del suo film più ambizioso e impegnativo, «Il Postino», Massimo scivolava dal sonno alla morte nella casa di sua sorella Annamaria, a Ostia, dove aveva trovato rifugio dopo le fatiche di un set che non avrebbe dovuto affrontare.
Il 4 giugno 1994 l’addio all’artista oggi commemorato con un filmato dedicato al capolavoro «Il Postino» 20 anni fa la morte di Troisi: MareFestival lo ricorda con un video. SANTA MARINA SALINA – Una bicicletta incastonata dentro il manifesto de «Il Postino», la voce di Maria Grazia Cucinotta emozionata nel tornare dopo tanti anni a Salina, le note di Luis Bacalov, una strada che ora porta il suo nome, il ricordo di un grande artista capace di far ridere e piangere con una poetica bucolica che ha saputo emozionare il mondo, assente ma sempre presente nel cuore di ogni italiano. Per quanto riguarda il primo, sembra complicato che Under Armour entri in un mercato sconosciuto – quello italiano – con un investimento importante, mentre sta continuando a perdere quote di mercato negli Stati Uniti e i precedenti investimenti nel calcio non hanno dato risultati straordinari. Grandi le aspettative del ct tedesco Joachim Loew: i mondiali del 2006 in Germania sono stati «un grande party», «dobbiamo fare di tutto perché nel 2024 sia esattamente la stessa cosa». Per aggiornamenti , data la complessità del tema, le cui ricadute economiche sono tutte da verificare, si rimanda il gentile lettore al recente documento Eu 2014 Justice Scoreboard.
Di più su maglia milan 2024 25 sulla nostra home page.